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Il segmento testuale Ettore Troilo è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 9Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 481

Brano: Casorzo, Rastrellamento di

Il Comando del Corpo volontari della Majella. Da sinistra: tenente De Ninno, capitano Di Girolamo, il comandante Ettore Troilo, tenente Consorte, sottotenente De Sanctis

borazione, con l’arrivo del maggiore Lionel Wigram, giunto a Casoli con un battaglione di paracadutisti. Di temperamento coraggioso, amante dell'Italia e della sua lingua, conoscitore della sua storia, Wigram comprese appieno i sentimenti che animavano i patrioti italiani e lì appoggiò presso il Comando Alleato. Questo promise di armarli e di assicurare il loro approvvigionamento, riservandosi ogni decisione sulla scelta delle zone di impiego.

Sórse così il Corpo volontari della Majella (v.) comandato da Ettore Troilo. Il giuramento dei primi v[...]

[...]soli con un battaglione di paracadutisti. Di temperamento coraggioso, amante dell'Italia e della sua lingua, conoscitore della sua storia, Wigram comprese appieno i sentimenti che animavano i patrioti italiani e lì appoggiò presso il Comando Alleato. Questo promise di armarli e di assicurare il loro approvvigionamento, riservandosi ogni decisione sulla scelta delle zone di impiego.

Sórse così il Corpo volontari della Majella (v.) comandato da Ettore Troilo. Il giuramento dei primi volontari avvenne nell'anticamera di un palazzo di Casoli e i nomi vennero annotati sotto questa formula: «I sottoscritti volontari italiani dichiarano di essere disposti a partecipare alle azioni e operazioni militari per la liberazione dei paesi della Majella, obbligandosi a sottostare a tutte le leggi militari del Superiore Comando Alleato ».

I volontari della « Majella »

Negli ultimi giorni del . dicembre 1943 erano già stati inquadrati un centinaio di uomini che in poche settimane salirono a oltre 300: vennero ripartiti in sei plotoni costituenti T reparti [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 478

Brano: [...]ana abruzzese, attiva nella Guerra di liberazione dal dicembre 1943 al maggio 1945.

Sul finire del 1943, tra gli antifascisti attivi in forme diverse sui versanti del massiccio della Majella (prov. di Chieti), spiccava il gruppo dei fratelli Sciuba di Gessopàlena, guidato da Domenico Troilo e sorto a Civitella Messer Raimondo dopo alcuni contatti presi con gli Alleati il 4.12.1943. All’indomani, del tutto autonomamente e guidato dall’avvocato Ettore Troilo, socialista e sorvegliato speciale sotto il regime, da Torricella Peligna giunse a Casoli (v.) un altro gruppo. Questo, dopo lunga trattativa con il Comando alleato, diede vita al « Corpo volontari della Majella », con Ettore Troilo comandante e Domenico Troi

lo vicecomandante. Verso gli Alleati fu preso l’impegno che del Corpo avrebbero fatto parte elementi di ogni estrazione politica, uniti dal comune intento di combattere i tedeschi, e che esso avrebbe operato alle loro dipendenze.

Nascita della formazione

Il 10.1.1944 un plotone al comando del tenente Luigi Salvati si trasferì nella zona di Civitella Messer Raimondo. Quattro giorni dopo i partigiani andarono all’attacco della posizione di Colle Eugenio. Il 19 gennaio erano a Colle Ripabianca e, scontratisi a Lama dei Peligni con forze tedesche in ritirata, s[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 165

Brano: r

Troilo, Ettore

sistenza armata, organizzando azioni di sabotaggio, cooperando con un gruppo di patrioti abruzzesi guidati dal ventunenne Adamo Giuliante (alle dipendenze di ufficiali polacchi) e infine collegandosi con un Comando Alleato giunto nel frattempo a Casoli. Da questo venne nominato vicecomandante del Corpo Volontari della Majella (v.), organizzato e guidato da Ettore Troilo (v.).

Visse da allora l’intero ciclo operativo che impegnò questa importante Brigata partigiana a fianco degli Alleati dall'Abruzzo alla liberazione di Bologna (21.4.1945) e oltre, fino ad Asiago. Ripetutamente ferito in combattimento (T8.8.1944 a Piticchio di Arcevia e il 20.1.1945 a Casa Pridella, sul fronte del Senio), Domenico Troilo, cui sarà ufficialmente riconosciuto il grado di maggiore, tornò ogni volta al proprio posto di comando nonostante le menomate condizioni fisiche, fino al

lo scioglimento del Corpo, avvenuto a Brisighella (Ravenna) il 15.7.

1945. Per il contributo da[...]

[...]efettura milanese per due difficili anni. In un clima di alte tensioni sociali e di gravissime difficoltà economiche, dimostrò grande competenza, acquistandosi la fiducia non soltanto da parte dei lavoratori, dei cui problemi si occupò in sommo grado, ma anche da parte dei gruppi dirigenti per il suo equilibrio, il suo senso dello Stato e la sua lealtà. Di ciò si ebbe prova anche quando, in seguito alla linea governativa di smobilitazione dei

Ettore Troilo, comandante della “Majella” (1944)

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 377

Brano: [...]forze, il più alto numero di comandanti dei Comandi regionali e delle unità maggiori caduti in combattimento o fucilati. Figure di spicco della organizzazione « giellista » nel Nord e Centro Italia, oltre ai nomi già citati, furono: l’avvocato Leonida Patrignani e lo studente Mario Allegretti (caduto in combattimento) in Emilia, Cencio Baldazzi a Roma, Franco Comessatti nel Veneto, Nello Niccoli e Giuseppe Petacchi in Toscana. Va ricordato anche Ettore Troilo, comandante del « Gruppo patrioti della Majella », la formazione che combattè con l’VIII Armata britannica (ed ebbe 51 morti e 103 feriti su

1.500 uomini di organico). Troilo, benché a capo di una unità autonoma da partiti politici, militava nelle file del Partito d’Azione dal gennaio del 1943 (v. Caso//).

M.Gi.

Bibliografia: Leo Valiani, Tutte le strade conducono a Roma, Firenze, 1947; Dante Livio Bianco, Guerra partigiana, Torino, 1954; Carlo Ludovico Ragghianti, Una lotta nel suo corso, Venezia, 1954.

377



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 493

Brano: [...] Simonazzi Carlo, cl. 1902, Vioni Dimmo, cl. 1908, Cervi Adriano cl. 1925, vilmente trucidati dai barbari invasori ».

Castel San Pietro

Frazione di 500 abitanti dèi comune di San Severino Marche (Macerata), nel corso della Guerra di liberazione Castel San Pietro fu teatro di aspri combattimenti tra partigiani e tedeschi.

Il 10.7.1944 due squadre rispettivamente del IV e del XIV plotone del Corpo volontari della Maiella (v.) comandato da Ettore Troilo, presero d’assalto la località occupata dai tedeschi e, dopo un’aspra lotta condotta casa per casa, riuscirono a sloggiare il nemico dalle sue posizioni.

Nel pomeriggio i nazisti si mossero al contrattacco, ma furono respinti. Una nuova offensiva, lanciata due giorni dopo con forze provenienti da Isola, ebbe esito analogo. I tedeschi tentarono una terza volta di riconquistare la posizione il 13 luglio, con il contemporaneo impiego di 40 paracadutisti, ma furono costretti dal fuoco dei patrioti a battere in ritirata, dopo aver lasciato sul terreno 12 morti e 20 feriti.

Castel Vittorio
[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 189

Brano: [...]e era da attendersi una violenta reazione nazista. Alcuni degli jugoslavi riuscirono poi a superare il fronte (tra questi il tenente Cukovic), mentre gli altri rimasero a combattere sulle montagne del Teramese. Numerosi furono i caduti e la città di Teramo li ricorda in una lapide eretta alla loro memoria.

Jugoslavi nella « Majella »

L’Abruzzo ebbe un’importante formazione partigiana, cui venne dato il nome di «Majella» (v.). Il comandante Ettore Troilo, a proposito dei combattenti jugoslavi operanti a fianco degli italiani, ebbe vive parole di elogio.

Tra l'altro, Troilo scrisse: « Un episodio degli stretti legami di fratellanza tra i popoli jugoslavi e l’italiano può valere per tutti. Eravamo entrati in collegamento con Stanislao Roc, che svolgeva servizio di informazioni sul fronte dove operava. Nei pressi della casa San Martino, un’intera compagnia tedesca fu impegnata contro il 2° Plotone della 4a Compagnia della Brigata ” Majella ”, il cui comandante rimase seriamente ferito. In quella circostanza (gennaio 1945) allo jugoslavo venne[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 479

Brano: [...]ontati altri 4 plotoni e, individuate le posizioni nemiche, ai primi di febbraio ebbe inizio l’operazione.

I tedeschi, costretti a ritirarsi dalle

posizioni montane più esposte, si diedero a distruzioni e a sanguinose rappresaglie, trucidando 41 civili a Gessopalena, altrettanti a Sant’Agata e un centinaio a Torricella Peligna. L’abitato di Pizzoferrato (a 1.251 m s.l.m.) divenne allora l’obiettivo principale dei patrioti che, comandati da Ettore Troilo, dal capitano Mancini, da Massimo Di iorio, Nicola Di Rosa, Osvaldo Gìieca e dagli inglesi maggiore Wigram e tenente Aixell, attaccarono all’alba del 3 febbraio. Nel du

ro scontro i partigiani dovettero ritirarsi con forti perdite, tra cui

il Wigram. Pizzoferrato fu abbandonato dai tedeschi in un momento successivo.

In marzo i partigiani dovettero sostenere la pesante reazione germanica, ma i territori di Torricella e Lama dei Peligni rimasero liberi. Nello stesso tempo Ettore Troilo venne convocato a Brindisi dal capo di stato maggiore generale Giovanni Messe per disporre l’assorbim[...]

[...]Di iorio, Nicola Di Rosa, Osvaldo Gìieca e dagli inglesi maggiore Wigram e tenente Aixell, attaccarono all’alba del 3 febbraio. Nel du

ro scontro i partigiani dovettero ritirarsi con forti perdite, tra cui

il Wigram. Pizzoferrato fu abbandonato dai tedeschi in un momento successivo.

In marzo i partigiani dovettero sostenere la pesante reazione germanica, ma i territori di Torricella e Lama dei Peligni rimasero liberi. Nello stesso tempo Ettore Troilo venne convocato a Brindisi dal capo di stato maggiore generale Giovanni Messe per disporre l’assorbimento della « Majella » nei ranghi dell’Esercito italiano in via di ricostruzione, ma la volontà dei partigiani di non dipendere dalle istituzioni monarchiche limitò il passaggio della formazione al piano amministrativo. La « Majella » entrò così a far parte della 209a Divisione di fanteria comandata dal generale Giulio Properzi, col nome di « Banda Patrioti della Majella ». Nei mesi di marzo e aprile 1944 la linea del fronte di stabilizzò dando luogo soltanto ad azioni di pattuglie, e i partig[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 797

Brano: [...]1915), Franco Zetti (1921).

Dopo la Liberazione è stato eretto sul luogo, a perenne ricordo dei caduti, un monumento in pietra scolpito da Romeo Mancini.

Montecarotto, Battaglia di

Comune di circa 3.000 abitanti in provincia di Ancona, durante la Guerra di liberazióne Montecarotto fu liberato dalla Brigata « Majella » (v.) nel corso di un’importante battaglia.

Varcato l’Essino il 13.7.1944, i volontari della « Majella » al comando di Ettore Troilo liberarono Castelplanio, Poggio San Marcello e giunsero a Montecarotto.

Nella notte del 26 luglio i tedeschi contrattaccarono, decisi a riconquistare quella posizione, ma ne fu

rono ripetutamente respinti. Alcune ore dopo il nemico tornò all’attacco martellando il villaggio con i mortai e spazzandolo con le mitragliatrici pesanti.

Nonostante fossero duramente provati da 48 ore di ininterrotto combattimento e scarseggiassero di munizioni, i partigiani resistettero tenacemente. Nella notte un plotone sopraggiunto di rinforzo si imbattè in una pattuglia tedesca che, aggirando la posizio[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Ettore Troilo, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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